19 Nov Ernia cervicale, come curarla?
Comprendere cosa sia l’ernia cervicale e quali siano le cause scatenanti di tale problema, aiuta a capire come curarla. Il disturbo in questione interessa la porzione cervicale della colonna vertebrale che è costituita da sette vertebre articolate fra loro grazie a speciali cuscinetti chiamati dischi intervertebrali. Questi ultimi sono costituiti da un nucleo ricco di polpa. Si tratta di una sostanza gelatinosa, formata per il 90% da acqua, che viene protetta da anelli fibrosi concentrici, rafforzati a loro volta da legamenti longitudinali. I problemi insorgono proprio quando l’anello fibroso si rompe a causa della spinta del nucleo che fuoriesce dalla sua sede comprimendo i nervi adiacenti.
Va sottolineato inoltre come l’ernia cervicale possa essere una patologia invalidante per molto pazienti in quanto il dolore acuto avvertito costringe il più delle volte all’inattività. Nei casi più lievi essa arriva comunque a ridurre fortemente la qualità della vita delle persone che ne sono colpite in quanto limita i movimenti in ambito professionale ma limita anche la libertà nella vita quotidiana andando a gravare sullo svago e la pratica dello sport, ma anche sulle possibili relazioni interpersonali.
Come curare l’ernia cervicale: primo step comprenderne le cause
Le cause della fuoriuscita del nucleo dalla sua sede e della relativa compressione dei nervi adiacenti sono le più svariate. Fra i maggiori colpevoli dell’ernia cervicale, però, in medicina vengono indicati soprattutto alcuni fattori:
- Eventi traumatici
- postura errata
- incremento dei carichi sul rachide cervicale
- Sollecitazioni ripetute nel tempo
- artrosi cervicale
- Deficit muscolari o debolezza dei legamenti
Un colpo di frusta, movimenti errati e ripetuti nel tempo, la perdita di tenuta dei tessuti muscolari e dei legamenti comportano la fuoriuscita del nucleo del disco dalla sua sede naturale e la compressione dei legamenti circostanti.
Occorre fare una ulteriore distinzione. In ambito medico si parla di ernia cervicale molle o un’ernia cervicale dura. Nel primo caso si intende un’erniazione che interessa esclusivamente il nucleo polposo, mentre nel secondo caso si verifica una degenerazione del nucleo polposo. La prima viene causata soprattutto dalla degenerazione del disco dopo un trauma. La seconda è meno ricorrente, si presenta con sintomi che insorgono pian piano nel tempo e può essere dovuta ad artrosi, debolezza dei legamenti o deficit muscolari a causa dell’avanzare dell’età.
Tutti i sintomi, in ciascuno dei casi sopra citati, devono far in modo che ci si rivolga immediatamente al proprio specialista di fiducia. Sarà quest’ultimo a compiere i vari accertamenti per confermare la diagnosi di ernia cervicale e procedere a stilare i metodi migliori per curarla.
Sintomi dell’ernia cervicale: secondo step
Andando ad analizzare i sintomi dell’ernia cervicale si possono delineare due diversi metodi di cura. Importante è riconoscere bene la presenza di:
- Dolore anche molto intenso, che dal collo tende a irradiarsi alla testa e al braccio
- presenza di formicolii alle braccia
- sensazione di ricevere scossa elettrica agli arti superiori
- difficoltà a muovere le braccia
- sensazione di punture di spillo nella zona interessata dal dolore
- mancanza di forza nelle braccia
- disturbi a livello delle gambe (solo nei casi più gravi)
Metodi di cura dell’ernia cervicale
Nella maggior parte dei casi di ernia cervicale il medico prescrive una terapia conservativa e, solo nei casi più gravi, consiglia un intervento chirurgico. In questa opzione è il chirurgo a rimuovere totalmente il disco erniato mediante una piccola incisione nella parte anteriore del collo e a rimpiazzarlo con un piccolo frammento osseo per consentire la perfetta stabilizzazione delle vertebre. Si tratta di un intervento complesso che richiede poi un periodo di riposo e di riabilitazione.
Al contrario l’approccio conservativo, rispetto a quello chirurgico, utilizzato soprattutto per i casi più lievi, prevede che ciascun paziente segua un ben preciso iter fisioterapico basato su:
- mobilizzazioni,
- manipolazioni
- massaggi
Proprio attraverso di essi ciascun professionista cerca di allentare la tensione muscolare di spalle e collo nel paziente e soprattutto ridurre la compressione delle radici nervose.
Alla terapia riabilitativa si associano inoltre brevi cicli di terapie farmacologie mirate con l’utilizzo di antidolorifici e antinfiammatori per contrastare il dolore, ma anche miorilassanti.
Esistono anche terapie alternative quali:
- la ionoforesi
- l’agopuntura
- la ginnastica posturale che prevede di eseguire esercizi specifici e l’assunzione di una postura corretta minimizzano il dolore causato dall’ernia cervicale
- il trattamento osteopatico
Esercizi di ginnastica posturale e consigli: come evitare di adottare posture scorrette
Come dicevamo l’ernia cervicale lieve può essere curata anche attraverso la ginnastica posturale. Quest’ultima serve, però, soprattutto per prevenire di adottare posizioni posturali scorrette e prevenire l’insorgere di problemi.
Risulta infatti importantissimo, sia per prevenire che curare, imparare le posture da tenere e quelle da evitare per agevolare il recupero e il percorso di riabilitazione del nervo irritato, ma anche per evitare le possibili infiammazioni.
Gli esperti del settore consigliano in primis di scegliere accuratamente il cuscino che si utilizza durante il sonno, di evitare di rimanere in posizioni innaturali piegati sullo smartphone e di utilizzare tutti i supporti più utili quando si lavora. Se si tratta di un lavoro sedentario si dovrà cercare di posizionare sedia e scrivania ad altezze ben precise e di tenere braccia, collo, schiena e spalle nella posizione più corretta. Se si fanno, invece, grossi sforzi, si dovranno compiere esercizi in modo da insegnare al fisico come affrontare ogni carico senza renderlo pericoloso per la propria salute.
In generale la rieducazione posturale Mezieres accorre sempre in aiuto in caso di ernia cervicale.
Fra gli esercizi consigliati dai professionisti ci sono comunque quelli che comportano:
- trazioni cervicali
- mobilizzazioni delle radici nervose
Sono invece da evitare esercizi che riguardano le diverse manipolazioni vertebrali.